Le imprese individuali e i professionisti che nel 2022 percepiscono ricavi o compensi non eccedenti 85.000 euro potranno applicare il regime forfettario nel 2023.
È quanto emerge dalla lettura del ddl Bilancio 2023 che, modificando il comma 54, lett. a, della L. 190/2014, interviene sul limite di ricavi e compensi per l’applicazione del regime forfettario, incrementando la soglia massima da 65.000 euro a 85.000 euro
Come già avvenuto in occasione del precedente aumento, tutte le persone fisiche esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo potranno mantenere il regime forfettario anche nell’anno 2023 pur se nel 2022 hanno superato la soglia di euro 65.000 ma non il nuovo limite di 85.000 euro.

Se da un lato il legislatore “spinge” per l’adozione del regime forfettario, dall’altro mette un “freno” allo stesso, in quanto per la prima volta inserisce un’ipotesi di fuoriuscita dal regime con effetto dallo stesso periodo d’imposta in cui si verifica la causa di decadenza e non, come regola, dall’anno successivo.
Il ddl Bilancio 2023, infatti, aggiunge un periodo al comma 71 della citata L. 190/2014, stabilendo che il regime forfettario cessa di avere applicazione già a partire dall’anno stesso in cui si percepiscono ricavi o compensi superiori a euro 100.000.
Nulla è detto sul fronte del diritto alla detrazione, ma pare corretto ritenere che tale diritto possa essere esercitato a partire dagli acquisti effettuati in data successiva al superamento, sul fronte ricavi/compensi, della soglia di euro 100.000.