Chiusure e crisi da pandemia hanno reso frequente la situazione di canoni di locazione commerciale non percepiti, per la dichiarazione dei redditi del locatore questo cosa comporta?
Abbiamo chiarito la questione in una circolare pochi giorni fa, considerando vari tipi di canoni di locazione, seguendo il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
1. Redditi fondiari
I redditi fondiari concorrono alla formazione del reddito complessivo delle persone fisiche, sia che siano incassati sia che non lo siano. Per questo motivo l’affitto dichiarato nel contratto di locazione conta finché il contratto stesso risulta in essere.
2. Immobili a uso abitativo
I redditi da locazione non incassati non contribuiscono a formare l’imponibile solo alla conclusione del procedimento di convalida di sfratto per morosità del conduttore.
Se sono state versate imposte su canoni di locazione non percepiti e scaduti viene riconosciuto un credito di imposta dello stesso ammontare. Il proprietario che dà in affitto l’abitazione, dopo la fine del procedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto, può:
- recuperare la maggiore imposta pagata per i canoni di locazione non incassati, ma tassati negli anni precedenti;
- non assoggettare a tassazione l’affitto non incassato ma solo la rendita catastale rivalutata.
Questo per i contratti stipulati fino al 31 dicembre 2019. Invece, per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2020 i canoni di locazione non incassati non entrano nella determinazione del reddito imponibile purché il mancato incasso sia provato da una intimazione di sfratto o ingiunzione di pagamento. In questo caso, il proprietario non dovrà aspettare la convalida di sfratto per morosità dell’affittuario per non dichiarare i redditi non percepiti.
3. Contratti per locazioni a uso diverso dall’abitazione
Per altri tipi di locazioni, l’unica soluzione per non indicare la locazione nella dichiarazione dei redditi è quella di risolvere il contratto in essere. Per informazioni più dettagliate contatta il nostro studio